Opera esposta al Vernissage "Salon d'Automne" 2025 presso la Galleria Barattolo in via Ferdinando Palasciano 46, Roma.
Testo critico di Vincenzo Bordoni , direttore artistico della Galleria:
Barbara Meduri urbanizza il sogno. Architetto di formazione, qui firma una planimetria sentimentale dove il borgo mediterraneo diventa plastico di memoria. Case, calcare, archi come feritoie, un sole a rilievo che sembra una cupola scheggiata. Una luna sezionata come una sezione tecnica. Tutto è progetto e fiaba insieme. La tavolozza è di tufo, panna, ocra e latte di calce. Il verde del cipresso fa la sentinella, l'apple still life fa da complesso all'anfora. Contrappeso, misure, pesi e volumi. Poi lo scarto, pesci che volano, nuvole a mensola, una scacchiera infilata tra i vicoli come se il destino si giocasse a pedine. Utopia e realtà, la sua tesi, qui scivolano una nell'altra senza chiedere permesso. La composizione procede ad incastri senza prospettiva consolatoria; più sezione che veduta; più cantiere interiore che panorama. Il nero dei varchi apre cavità; il rametto che spunta dalla roccia che è un permesso a costruire rilasciato dalla natura. C'è ironia gentile; questa lottizzazione dell'anima funziona meglio di molte lottizzazioni reali. Meduri modella il quadro come un modellino mentale; riduce , semplifica, ordina poi sposta un elemento e lascia che il gioco inizi. Il risultato è un presepe laico dove ogni cosa sta al suo posto e intanto sogna un altrove. Domanda finale e secca : dove abiti quando sogni? Barbara suggerisce una risposta: in una città sospesa che non chiede residenza ma che pretende appartenenza.
Dimensioni: 120 x 80 cm.
Tecnica: Acrilico su tela.
Anno: 2025
Certificato di autenticità dell'opera.
Tel: +393462142051 (WhatsApp)
Mail: bbm80@hotmail.it